martedì, dicembre 12, 2017

In Italiano... una volta tanto

Macerie primeMacerie prime by Zerocalcare
My rating: 4 of 5 stars

Il solito Zerocalcare, ma con l'aggravante che ormai ha deciso di usare i fumetti per giustificare alcuni suoi comportamenti o atteggiamenti; il risultato é godibile come al solito, tranne per la pesantezza del piagnisteo.





LacciLacci by Domenico Starnone
My rating: 4 of 5 stars

Questo libro racconta il dolore, in tutte le sue forme e sfaccettature. Da quello straziante dell'abbandono improvviso, per passare poi a quello amaro che sobolle come il ragù per anni fino a tracimare all'improvviso, o a quello dell'abitudine, quel dolore di fondo a cui non si fa nemmeno più caso, perché sembra quasi ci sia sempre stato. Un libro di un'amarezza tanto sconcertante quanto bello, che rende piuttosto chiaro come mai si sia pensato per molto tempo che l'autore fosse Elena Ferrante.




Souvenir per i Bastardi di PizzofalconeSouvenir per i Bastardi di Pizzofalcone by Maurizio de Giovanni
My rating: 3 of 5 stars

I Bastardi ormai si leggono di default e apprezzo anche il fatto che ultimamente non sia morto nessun bambino, che, considerati gli inizi, non é poco. Alcune cose si sistemano e altre sembrano distrutte per sempre nel commissariato di Pizzofalcone, sullo sfondo intanto si dipana una storia d'amore durata quasi 60 anni, cominciata tanti anni fa e mai finita nonostante l'oceano in mezzo. Una buona lettura, ma niente di indimenticabile.




La figlia più bellaLa figlia più bella by Hans Tuzzi
My rating: 3 of 5 stars

Questo é il primo libro che leggo di Hans Tuzzi e ne seguiranno probabilmente altri tre perché ho fatto il pieno alla biblioteca, ciononostante, nutro ancora dei sentimenti ambivalenti sia nei confronti della sua scrittura che della sua abilità di giallista, anche perché io l'assassin* l'avevo indovinata quasi subito e inoltre ho delle difficoltà quando si mette ad usare il dialetto milanese. Per quanto riguarda però i vantaggi: mi piace lo spaccato della società di quegli anni in cui Milano la conoscevo bene anche io e soprattutto le digressioni culturali di cui é infarcito il libro, quindi staremo a vedere.

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